Riscoperto solo nel secolo scorso, il Centesimino  o Savignon Rosso è tipico della prima collina faentina, nell’area attorno alla Torre di Oriolo. Nel calice rosso rubino cupo, il Centesimino conquista al primo incontro, sprigionando accattivanti profumi di fiori di arancio, rosa, viola, liquirizia ed anice.

Non tutti sanno che...
Il Centesimino, coltivato dal XVII secolo sulle colline faentine, è stato ritrovato negli anni ’40 in un cortile del centro di Faenza da Pietro Pianori detto Centesimino. Si pensa che la vite sia scampata alla devastante epidemia di filossera, che distrusse la maggior parte dei vigneti in Italia, perché conservata entro le protettive mura di una residenza nobiliare nel centro storico di Faenza.

Il vitigno è stato chiamato però fino alla metà del Novecento anche Savignon rosso per le sue particolari caratteristiche aromatiche che un po’ riconducevano alla forza inesauribile del Sauvignon blanc. Certo è che non ha nulla a che vedere né con quest’ultimo né con il Sauvignon rouge francese e dal 2004 il vitigno è stato iscritto al Registro Nazionale delle Varietà.

Il Centesimino oggi
Gli aromi soavi del Centesimino si mescolano da sempre a due ingredienti dal retrogusto davvero unico: la passione coltivata con pazienza e la simpatia contagiosa dei vignaioli romagnoli. Solo un ristrettissimo gruppo di produttori sulle colline faentine è abilitato alla produzione di questo vino, semplice nella sua ricercatezza e ottimo anche nella versione Passito, da gustare con del croccante cioccolato fondente.

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