28 Ottobre 2020

Il vino Novello, tutto da scoprire

28 Ottobre 2020

Il vino Novello, tutto da scoprire


È il primo vino dell’anno, disponibile a inizio Novembre, è legato ad una leggenda ed è considerato il “vino delle caldarroste”... di chi stiamo parlando? Del vino Novello, un vino pieno di sorprese!

A San Martén al most l’é vén” ovvero “A San Martino il mosto diventa vino”.
Un po’ per tradizione ed un po’ per diceria, San Martino è il santo che fa balzare subito alla mente il nettare che tutti apprezziamo, e viene onorato l’11 Novembre con un buon bicchiere di vino Novello.

Questa usanza deriva da una leggenda: si racconta infatti che San Martino, per sfuggire ad alcuni malviventi, si nascose all’interno di una botte in una cantina. Non trovandolo, i suoi aguzzini iniziarono a bere e lui riuscì a salvarsi.

Un’altra storia fa riferimento al calendario enologico dei contadini, che scandisce con precisione gli avvenimenti annuali dei campi e delle vigne. L’inizio di Novembre segna infatti la celebrazione del vino Novello, il primo ottenuto dalla recente vendemmia.

Il vino nuovo e vino Novello: le differenze

Attenzione a non confondere il vino nuovo con il vino Novello! Il vino nuovo è un qualsiasi vino prodotto successivamente all’ultima vendemmia trascorsa: viene chiamato così perché non è invecchiato ed esce sul mercato già da fine ottobre. Data la sua fermentazione molto breve, è dolce e molto fruttato al gusto, ed assomiglia quasi di più ad un succo d’uva che ad un vero e proprio vino.

Il vino Novello, invece, è regolamentato da un decreto del 1992, e viene prodotto da uve sottoposte ad una particolare tecnica di vinificazione, la macerazione carbonica.

Come si fa il Vino Novello?

Francia, 1934: alcuni ricercatori della regione del Beaujolais, vicino a Lione, stavano cercando un metodo per conservare l’uva attraverso l’anidride carbonica. Notarono però che l’uva, racchiusa in contenitori colmi di CO2, fermentava “spontaneamente”: scoprirono così un nuovo metodo di vinificazione, che permise loro di ottenere il Beaujolais Nouveau, “vino Novello d’oltralpe”.

Questo particolare metodo di vinificazione fu chiamato macerazione carbonica: i grappoli d’uva interi, non diraspati e non completamente pigiati, vengono messi in grandi vasche nelle quali, dopo aver creato un vuoto d’aria, viene immessa CO2. In questo ambiente, carico di anidride carbonica e privo di ossigeno, si avvia in maniera naturale una fermentazione intracellulare tra i grappoli ancora interi, che piano piano si trasformano in mosto.

Il tutto viene lasciato a macerare dai 7 ai 10 giorni, ad una temperatura costante di 30°: in questo tempo l’alcool etilico riesce a estrarre una grande varietà di aromi dalla polpa e dalla buccia. Infine, si procede alla normale pigiatura e al riposo del vino per qualche giorno, dove il resto dello zucchero si trasforma in alcool etilico attraverso la classica fermentazione alcolica.

Pochi giorni di riposo e il vino Novello è pronto ad essere immesso sul mercato.

Il vino Novello in Italia

La produzione del vino Novello in Italia è iniziata verso la metà degli anni ’70, utilizzando il metodo della macerazione carbonica almeno per un quantitativo del 40% della massa, mentre per il restante 60% possono venire assemblati anche vini di annate precedenti.

La sua messa in vendita è disciplinata da una legge che ne consente il commercio esclusivamente dopo la mezzanotte del 6 novembre dello stesso anno della vendemmia. Solo nell'ambito di alcune manifestazioni è permessa la degustazione del Novello a partire dal 5 novembre: è il déblocage della mezzanotte, ovvero lo scadere del termine di legge per l'entrata in commercio, che rende ancor più esaltante l'attesa per la sua uscita.

A partire dalla prima settimana di Novembre, in tutta Italia si organizzano sagre e manifestazioni interamente dedicate al vino Novello: in alcuni casi le feste si svolgono nell'arco di una sola giornata, in altri invece si organizzano veri e propri percorsi enogastronomici affinché, oltre alle bontà locali, si possano anche apprezzare le bellezze di alcuni luoghi.

Vino Novello… in tavola!

Il vino Novello è caratterizzato da colore rosso rubino molto vivace, con riflessi violacei, intensi profumi di frutta rossa, ciliegia, e frutti di bosco. Ha bassa tannicità ed acidità, elevata morbidezza, leggerezza di corpo e moderata alcolicità. Tutte queste caratteristiche lo rendono un vino “facile”, di pronta beva e poco impegnativo. È bene ricordare che non è un vino adatto all’invecchiamento: sarebbe meglio consumarlo entro i 6 mesi dalla messa in commercio.

Tra gli abbinamenti più classici ci sono sicuramente le castagne e le caldarroste, di stagione proprio durante il periodo di produzione, ma anche a salumi, formaggi non troppo stagionati e piatti semplici. Il vino Novello, infine, proprio perché non si mantiene a lungo, spesso viene utilizzato anche per preparare il vin brulè, perfetto durante il periodo invernale.
 

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