01 Luglio 2021

Le bollicine dell’Emilia-Romagna al terzo festival degli spumanti italiani Enoteca Regionale partecipa all’evento, quest’anno a Garda

01 Luglio 2021

Le bollicine dell’Emilia-Romagna al terzo festival degli spumanti italiani Enoteca Regionale partecipa all’evento, quest’anno a Garda

È appena iniziato (oggi, n.d.r. 1° luglio) e sta per entrare nelle giornate clou l’evento nazionale Spumantitalia, in programma a Garda (VR), fino a domenica 4 luglio. Partecipa all’evento anche Enoteca Regionale Emilia Romagna, in rappresentanza dei produttori di spumanti della nostra regione. Infatti, forse non tutti sanno che anche in Emilia-Romagna c’è una produzione di spumanti di qualità, da Rimini a Piacenza.

 

E proprio per mettere in risalto questa vocazione, il presidente di Enoteca Regionale, Giordano Zinzani, sarà presente, domenica 4 luglio ad una masterclass dal titolo “Le bollicine della Via Emilia, un percorso sensoriale da Rimini a Piacenza” e parteciperà a diversi talk show durante le diverse giornate dell’evento. Gli spumanti emiliano-romagnoli saranno poi protagonisti di diverse degustazioni riservate per giornalisti e addetti al settore e aperte per il numeroso pubblico internazionale (vista anche la location e il periodo).

 

La produzione di spumanti in Emilia-Romagna è stimata, per quanto riguarda gli imbottigliamenti di Dop-Igt e varietale, in 8,8 milioni di bottiglie (dati 2020). La quinta regione in Italia, dopo a Veneto, Piemonte, Lombardia e Trentino. La tradizione di produrre vini con le bollicine in Emilia è nota specialmente per il Lambrusco, ma ci sono tante altre produzioni che hanno una tradizione da più di un secolo. Un luogo comune individua la Romagna come una regione con poca storia nell’ambito dei vini spumanti. Eppure nei decenni a cavallo del fine Ottocento e inizio Novecento, la Romagna ha conosciuto una stagione d’oro nell’ambito della produzione di Spumanti e addirittura di Champagne, quando ancora era permessa tale denominazione per un prodotto italiano. Una produzione di vini di lusso favorita dallo stile di vita, gaudente e spensierato, della Belle Époque, particolarmente vivace in Romagna, dalla riviera ai centri termali dell’entroterra. Una tradizione che non si è mai interrotta e che sta riprendendo vigore negli ultimi anni.

Attualmente la produzione maggiore di spumanti in Emilia-Romagna riguarda il Pignoletto (32%), seguito dagli spumanti di Lambruschi (24%), Trebbiano (14%), Pinot-Chardonnay (10%), Malvasia (6%), Moscati (6%) e altri (8%).

Tante le DOC che contemplano la produzione di Spumante, circa il 48% dell’intera produzione: Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco di Salamino di Santa croce, Modena, Colli Piacentini, Pignoletto, Colli Bolognesi, Colle di Parma, Colli di Scandiano e di Canossa, Reggiano, Romagna.

Gli Spumanti IGT rappresentano circa il 32% con le indicazioni: Emilia, Rubicone, Ravenna, Forlì e i rimanenti con l’indicazione varietale.

Partendo dalla riscoperta della prestigiosa esperienza della spumantizzazione romagnola di inizio ‘900, in Romagna il Consorzio con il cambio del disciplinare di produzione della Doc ha inserito due spumanti con il marchio collettivo Novebolle (Novecento, territorio, radici, nuovo, inedito), dove per lo spumante bianco il vitigno prevalente è il trebbiano, mentre per il rosato il vitigno prevalente è il Sangiovese.

La tipologia rosato, come sta avvenendo anche da altre parti, è in crescita anche in questa regione. Complessivamente l’Emilia-Romagna è la seconda regione italiana come quantità di Rosati prodotti (fermi + frizzanti e spumanti). Mentre è leader con oltre 23 milioni di bottiglie prodotte di frizzanti rosato; nella tipologia Spumante Rosato se ne producono attualmente oltre 1 milione di bottiglie.

 

Ufficio Stampa P&P di Pierluigi Papi