Fungo Porcino di Borgotaro Igp

IGP

Zona di produzione
Comprende il territorio idoneo dei comuni Borgo Val di Taro ed Albareto in provincia di Parma e Pontremoli in quella di Massa Carrara.
L’Indicazione Geografica Protetta “Fungo di Borgotaro” è riservata ai funghi freschi del genere “boletus”.

Caratteristiche merceologiche, chimico-fisiche ed organolettiche
Le condizioni ambientali dei boschi destinati alla produzione del fungo di Borgotaro devono essere quelle tradizionali della zona. Sono idonei alla produzione i boschi allo stato puro o misto delle seguenti specie:
- latifoglie: faggio, castagno, cerro ed altre specie quercine, carpino, nocciolo, pioppo tremolo;
- conifere: abete bianco e rosso, pino nero e silvestre, pseudotsuga menzienzii, governate sia a ceduo, ceduo composto e fustaia, sia derivate da evoluzione naturale sia da conversione.
L’inizio della raccolta deve essere specificatamente autorizzato per un periodo massimo di sessanta giorni dagli organi tecnici delle regioni Emilia-Romagna e Toscana, su proposta dei produttori interessati.

Il fungo porcino di Borgotaro, insignito dell’Igp nel 1993 e tutelato dall’omonimo Consorzio, è uno dei prodotti di punta della gastronomia del territorio di Parma. Il suo nome botanico è Boletus Edulis, capostipite di una variegata famiglia. Si tratta di un prodotto naturale di qualità superiore che cresce nei boschi della Val di Taro, dove viene raccolto durante l’autunno. Dal colore che varia dal bianco-nocciola al marrone a seconda delle varietà, si distingue dagli altri porcini per il profumo deciso, il sapore dolce e delicato e la particolare morbidezza.